Il nostro lavoro nel 2017

Cosa abbiamo fatto nel 2017

(su tablet e smartphone: si consiglia orientamento orizzontale)

Cari amici,

per Lebanon Trust il 2017 è stato un anno molto produttivo. Infatti, grazie alla vostra generosità abbiamo aiutato non solo la scuola per bambini e ragazzi sordi e i due asili per rifugiati che sosteniamo ormai da parecchi anni, ma anche un istituto che accoglie bambini di strada, senza famiglia, o vittime di abusi. Inoltre siamo andati a conoscere un’organizzazione non governativa libanese che lavora nella valle della Bekaa (al confine con la Siria) sia con rifugiati siriani sia con libanesi in stato di necessità, e una scuola che prepara ragazzi sordi a frequentare l’università.

Le due settimane che abbiamo trascorso in Libano sono state davvero intense. Ci ha ospitato l‘Istituto per i sordi di Padre Andeweg (FAID), a cui abbiamo donato 8000 dollari in sostegno alla logoterapia per gli alunni. Attraverso la logoterapia, i sordi imparano a parlare e a leggere il linguaggio labiale. Per questi ragazzi, è un’opportunità unica, che dà loro una finestra sul mondo e la possibilità di farsi una vita indipendente.

Inoltre, quest’anno abbiamo potuto rimettere in sesto il del parco giochi dell’asilo del FAID grazie a un’amica generosissima di Genova, Tiziana Virgilio, che ne ha finanziato l’intera ricostruzione. Il lavoro è stato molto complesso: 400 piastrellone di gomma (50x50cm l’una, e molto spesse) da togliere e pulire ad una ad una; la nuova pavimentazione (in cemento armato di 10 cm di spessore) da fare; le piastrellone da ri-installare e incollare al pavimento nuovo. Poi la vecchia cancellata, di ferro arrugginito e filo spinato, da togliere e sostituire con una moderna recinzione in rete metallica; un albero da potare e molta vegetazione eccessiva da ripulire; i giochi esistenti da riparare e giochi nuovi da comprare ed installare; e, infine, cancello, panche, pali e corrimani da ridipingere. In due settimane il lavoro è stato completato, inclusa la risistemazione dell’adiacente stanza del “negozio”, usata per insegnare ai ragazzi a fare la spesa. Alla fine, abbiamo fatto una festina con il rituale taglio del nastro, con caramelle e bolle di sapone per far divertire i bambini.

Il nuovo parco giochi è stato dedicato alla memoria di un amico genovese, Francesco Lo Torto, con una targa bilingue sul muro.

Inoltre un generoso sponsor irlandese, GK Nets di Howth, ha donato una rete di 80 metri x 4 per circondare il campetto da pallone dei ragazzi più grandi del FAID. Abbiamo portato la rete dall’Irlanda in aereo gratis, grazie alla generosità di British Airways!

La targa del parco giochi, intitolato alla memoria di un amico genovese, Francesco Lo Torto.

I volontari al lavoro, per rimuovere e pulire le 400 piastrellone di gomma della pavimentazione di sicurezza

La vecchia cancellata di ferro e filo spinato arrugginiti, coperta da fitta vegetazione

Adesso la superficie è pronta per la nuova pavimentazione

i tondini di ferro per il cemento armato vengono messi in posa

La betoniera e la pompa-gru al lavoro di sera

Il cemento è colato e lisciato per il pavimento nuovo

il nuovo pavimento, finito e bello liscio

Il pavimento è fatto!

Appena il cemento si è solidificato, abbiamo iniziato a costruire la nuova recinzione, poi abbiamo installato la pavimentazione di sicurezza, riparato i giochi esistenti e ci siamo procurati dei giochi nuovi.

Un po’ di decorazione: si dipingono i numeri arabi e occidentali

Il nuovo parco giochi è pronto …

… e aspetta solo i bambini per una bellissima sorpresa!

Ed ecco l’inaugurazione con il rituale taglio del nastro: i bambini e le maestre sono felicissimi!

Il nostro presidente Christy presenta a Grace, direttrice del FAID, la donazione di 8000 dollari per la logoterapia

Uno degli alunni del FAID è Amir, ragazzino sordo senza famiglia venuto dalla Siria.

Dal lunedì al venerdì sta al FAID, mentre durante il fine settimana alloggia alla Casa della Speranza, un istituto che accoglie circa 55 bambini e ragazzi di strada (maschi e femmine), senza famiglia o vittime di abusi: li nutre, li veste, li educa, li manda a scuola e li prepara a una vita indipendente.
Un venerdì sera siamo andati in visita: Amir era emozionato e contentissimo di vederci lì, continuava a indicarci agli altri ragazzi per dire “Questi sono miei amici, e sono venuti a trovarmi”. La direttrice Raghida e il direttore educativo Brady ci hanno spiegato come lavorano e ci hanno mostrato quello che fanno: siamo rimasti molto favorevolmente colpiti dalla competenza e passione che mettono nel loro lavoro. Così, quando ci siamo resi conto che ci avanzavano un po’ di dollari, li abbiamo chiamati e insieme siamo andati a comprare 100 paia di calzature (modello “crocs”) in diversi numeri, oltre a una gran quantità di biancheria per maschi e femmine. Inoltre, uno sponsor irlandese, O’Neills Sportswear, ha donato loro molti palloni da calcio. I ragazzi erano al settimo cielo: di solito, sono abituati ad avere pochissimo.

I nostri volontari con Brady e un ragazzino della Casa della Speranza, con le scarpe, la biancheria e i palloni da calcio donati da Lebanon Trust.

Il quartiere armeno di Beirut, dove siamo andati a comprare 100 paia di scarpe

Due abitanti del quartiere armeno prendono il fresco vicino a una pila di zucche e un altarino della Madonna

In Libano ci sono milioni di rifugiati: 500-600 mila dalle guerre del 1948 e 1967, e circa 1,5 milioni dalla più recente guerra in Siria. Come ogni anno siamo andati a visitare due asili per bambini di famiglie rifugiate, gestiti dalla nostra partner Associazione Najdeh, uno a Beirut e uno a Tiro nel sud del Libano. Nonostante le condizioni pessime che li circondano, questi due asili sono pulitissimi, allegri, ben tenuti: è un piacere stare lì. Le maestre e la direttrice sono eccezionali, molto in gamba e motivate, e fanno miracoli col poco che hanno. I bambini, dai 3 ai 5 anni, sono deliziosi e imparano l’arabo e l’inglese. Abbiamo donato 2000 dollari a ciascun asilo.

Un tardo pomeriggio siamo andati a visitare il Learning Center for the Deaf, accolti dai fondatori Hussein e Nadine. Hussein è il figlio adottivo di Padre Andeweg (il fondatore del FAID). Questo bellissimo centro è complementare al FAID: gestisce un programma di intervento precoce per neonati sordi e le loro famiglie, e i tre anni propedeutici per coloro che intendono frequentare l’università. Questo istituto è la missione della loro vita, e Hussein e Nadine fanno davvero uno splendido lavoro. Padre Andeweg ne sarebbe fierissimo!

I nostri volontari con Hussein e Nadine, fondatori del Learning Center for the Deaf a Baadba, Beirut

Un giorno siamo andati nella valle della Bekaa, al confine con la Siria, a incontrare l’organizzazione non governativa libanese LADC-Salam, fondata da un libanese e un norvegese, il cui scopo è assistere sia rifugiati siriani sia famiglie libanesi in miseria. C’è veramente molto bisogno di aiuto: LADC-Salam gestisce diversi progetti importanti e un centro dove offrono doposcuola per i bambini e molti corsi per gli adulti, uomini e donne. La maggioranza dei bambini siriani non frequenta la scuola; per aiutarli, il personale e i volontari di LADC-Salam hanno adibito un pulmino a classe scolastica, per cercare i bambini nelle campagne e portarli a un livello sufficiente di istruzione per mandarli alla scuola pubblica. Fanno questo lavoro in coordinamento con UNICEF e UNHCR. Inoltre, LADC-Salam accoglie anche tanti giovani volontari che vengono a lavorare qui da tutto il mondo, condividendo lo stesso ideale. Questa organizzazione è davvero una fonte di ispirazione, e noi di Lebanon Trust speriamo, un giorno, di poter collaborare con loro.